Pedagogia Dedicata

Inclusione scolastica di alunni/e con disabilità o in situazione di svantaggio

Rudolf Steiner portò l’impulso della Pedagogia Curativa in un ciclo di conferenze tenuto a Dornach nell’agosto del 1924 a un gruppo di medici ed educatori impegnati nella cura e nell’educazione di bambini con difficoltà. La Pedagogia Curativa si è diffusa, in ambito internazionale, con forme e modalità diverse tra loro, unite dal motivo di sviluppare e approfondire una visione dell’essere umano quale individualità unica e irripetibile, inserita in un processo evolutivo. Dietro ogni disagio e ogni difficoltà c’è un nucleo spirituale che vuole esprimersi e il compito del pedagogista curativo è quello di eliminare, per quanto possibile, gli ostacoli che ne impediscono la libera espressione.
La Pedagogia Curativa Antroposofica si fonda su una conoscenza antropologica dell’essere umano e rappresenta un approfondimento pedagogico, volto a sviluppare vie attente alla domanda individuale, all’interno di una dimensione sociale. I principali strumenti di lavoro, per il/la pedagogista curativa, sono un’osservazione attenta e amorevole e il riconoscimento dell’unicità del bambino/a, per costruire una relazione profonda con lui/lei;
Un costante lavoro di autoeducazione e di trasformazione di sè, da parte dell’educatore, rappresenta la condizione indispensabile per portare avanti un progetto nell’ambito pedagogico curativo.
Un ulteriore presupposto è rappresentato dalla creazione di un cerchio intorno al bambino, nel quale la famiglia, i terapisti, il pedagogista curativo e il medico siano in costante dialogo tra loro, compartecipi di un patto educativo-terapeutico; l’elemento sociale, il dialogo, il prendersi cura delle relazioni, del luogo e dei pensieri che circondano il bambino sono gli elementi che favoriscono un cammino di trasformazione. Dentro a questa cornice si realizza un progetto che, attraverso le diverse attività, mira a fornire all’anima del bambino o del ragazzo il nutrimento adeguato alla sua individualità e alla fase evolutiva in cui si trova.
In Italia, all’interno delle scuole Waldorf, la Pedagogia Curativa si realizza attraverso forme e percorsi differenti: sempre più bambini chiedono proposte pedagogiche attente alle loro particolarità individuali; grande importanza viene data alle attività laboratoriali o in piccolo gruppo, (aspetti didattici, pittura, disegno di forme, modellaggio, euritmia, lavoro manuale, preparazione del pane, orticoltura, giochi per la coordinazione motoria….); queste attività possono essere rivolte all’intera classe o, in alcuni momenti e per diverse necessità, svolgersi in una relazione individuale o a piccoli gruppi.

Il movimento di Pedagogia Curativa in Italia opera all’interno delle scuole da alcuni anni ed è in continua ricerca per trovare forme pedagogiche ed educative inclusive e attente al rapporto del singolo con il gruppo classe e con l’intera comunità scolastica.
Ecco quindi che l’inclusione avviene all’interno di un progetto globale educativo e didattico, che pone l’attenzione sull’alunno/a, visto come persona al centro di un itinerario pedagogico formativo, attore protagonista della propria crescita.
Per gli alunni/e in situazioni di svantaggio con bisogni educativi speciali, viene redatto un piano didattico personalizzato (P.D.P.).
Particolare attenzione viene rivolto agli allievi/e con specifiche difficoltà di sviluppo di qualsiasi natura e gravità. Per loro viene realizzato un progetto individualizzato che vede come momenti fondamentali:

  • l’accoglienza
  • l’inserimento
  • l’integrazione
  • la verifica

Accoglienza: Il momento dell’incontro tra alunno/a e scuola rappresenta “il nuovo”, il cambiamento, il passaggio; la scuola pertanto si propone e si presenta per prima all’allievo/a in tutte le sue molteplicità raccontando se stessa.

Inserimento: Finalizzato alla conoscenza dell’alunno/a, delle sue potenzialità e dei suoi punti deboli, delle abilità e disabilità, da rilevare in situazioni di inserimento in tutti gli spazi e momenti didattico-educativi. In questa fase viene dato risalto all’osservazione della dinamica relazionale che si realizza nell’incontro in diversi contesti di inserimento, tra alunno/a, compagni ed insegnanti.

Piano Educativo Individualizzato: per bambini con disabilità riconducibili a certificati della legge 104/92, consiste nel definire gli interventi didattico-educativi, le strategie e le risorse necessarie per la loro attuazione. Sono previsti laboratori con attività mirate a sostenere ogni bambino/a nel suo personale percorso pedagogico formativo. I docenti referenti, gli insegnanti di classe, l’insegnamento di sostegno e gli operatori di gruppo di lavoro collaborano e predispongono un piano educativo individualizzato sulla base delle indicazioni fornite dalla diagnosi funzionale e dal profilo dinamico-funzionale. In fase di stesura e relazione del P.E.I. sono direttamente coinvolti anche la famiglia e il medico scolastico, secondo un progetto integrato.

Piano Didattico Personalizzato: è il documento programmatorio personalizzato per gli allievi/e con disturbi specifici di apprendimento (Leggo 170/2010) e con Bisogni Educativi Speciali (Dir. 27/12/2012 e CM 8 del 6/3/2013). Il P.D.P. Contiene elementi di osservazione dell’allievo, il patto educativo concordato con la famiglia, le linee di intervento e i criteri di valutazione con le misure dispensative e compensative adottate dal consiglio di classe.

Verifiche e valutazione: i docenti di classe e di sostegno si riuniscono nei primi mesi dell’anno scolastico con la famiglia, gli specialisti ASL e/o i medici di riferimento, per consentire ai docenti coinvolti di conoscere potenzialità, limiti e storia dell’allievo.
All’incontro di verifica intermedia e di programmazione del secondo quadrimestre partecipano gli insegnanti di classe e di sostegno e successivamente si relaziona l’andamento del progetto (gennaio) alla famiglia. A conclusione dell’anno scolastico viene verificato il percorso effettivamente svolto dai docenti di classe e di sostegno, così da poterne mantenere la qualità nell’ottica della continuità scolastica.

ATTIVITA’ DI PEDAGOGIA CURATIVA IN PROGETTI DEDICATI

  • Laboratori artigianali manuali.

Attraverso il senso del tatto e del calore l’allievo esperisce un processo di creazione completo,  dove i materiali nel procedere del lavoro, prendono forma e significato diversi  fino a trasformarsi e divenire cosa bella e  concretamente utile.

Questo dà all’allievo un senso di autostima e sicurezza delle sue capacità nella vita, affinando il suo movimento nella motricità fine che apre la possibilità a un pensiero desto.

  • Extra lesson.

Gli esercizi di extra lesson sono mirati e propedeutici a risolvere e integrare mancati passaggi dello sviluppo, come una corretta acquisizione dello schema corporeo o nei disturbi  dell’apprendimento. 

  • Laboratorio artistico, modellaggio della cera d’api e della creta .

La cera d’api quando viene scaldato tra le mani degli alunni fino ai 9 anni, diviene un materiale molto duttile, caldo, rilascia un buon profumo di miele, e attraverso questa percezione l’alunno/a esperisce un senso di benessere e creano un processo di creazione completo,  dove nel procedere del lavoro, la cera prende la forma richiesta andando ad abitare ambienti naturali con forme animali, vegetali o umane.

Dopo il nono anno si cambia il materiale e il modellaggio si effettuerà con la creta che è un materiale più freddo che si presta a manufatti più grandi, che possono avere una caratteristica anche architettonica. Saper modellare significa imparare a dare forma ai pensieri.

  • Teatrino.

Osservazione del comportamento dell’allievo attraverso la processualità del lavoro fino alla realizzazione di un’opera artistica a partire da un testo già edito o da inventare.

  1. Arte del movimento

Nel movimento attraverso il senso dell’equilibrio si lavora con l’allievo all’orientamento nelle direzioni dello spazio e nella vita e nella capacità  di relazioni con gli altri per un completo processo di incarnazione.

  • Laboratorio di pittura,

Attraverso la pittura ad acquerello su foglio bagnato o asciutto gli alunni/e si immergono nel colore che riverbera nella loro interiorità sciogliendo nodi e creando maggiore armonia interiore.

  • Disegno di forme, disegno dinamico.

Con il disegno di forme o dinamico si lavora sul senso del tatto, della vita, dell’equilibrio e del movimento permettendo una maggiore percezione di sé e della propria interiorità per una crescita individuale e armonica.

  • Laboratorio di falegnameria 

Il laboratorio di falegnameria è indicato per alunni e alunne che abbiano già compiuto i 12 anni. Essi imparano a distinguere diversi tipi di legno, ad usare strumenti e a creare oggetti di utilità quotidiana, oggetti e scenografie per le recite. Si sviluppa così la volontà e le abilità che permettono una maggiore autistima e la capacità di seguire i processi dall’inizio alla fine riuscendo così a portare a termine il lavoro.