Tempo d’autunno. La spada di San Michele e l’intima luce di San Martino

Abbiamo preso spunto dal Passaparola di novembre 2004/2005 perchè, in quanto scritto da Giovanna Bettini, Carla Corradi, Roberta Naldi, dal maestro Valerio e dall’allora presidente Francesco Settanni, abbiamo trovato le giuste parole per esprimere il momento storico che la nostra associazione sta vivendo ma anche i pensieri cui dobbiamo rifarci per un agire ispirato.


Nel Convegno della Società antroposofica italiana, tenutosi a Treviso nell’autunno del 2004, cui si fa riferimento in quel numero del nostro periodico, si diceva ad esempio che l’uomo, sviluppando la sua interiorità, realizza un forte ma sano egoismo che può però farlo chiudere in se stesso. Occorre squarciare la tenebra che chiude l’anima umana in se stessa in modo da rendere possibile concepire gli altri come coloro che ci completano e ci trasformano.

L’apertura all’altro fa si che il futuro entri nel mondo.

Di come armonizzare il principio individuale dell’io, con la forza di coesione sociale, ci ha parlato il vicepresidente della Federazione delle scuole Waldorf in Italia, Sabino Pavone il 19 febbraio scorso in una interessante e seguitissima conferenza (che è a disposizione in forma cartacea presso la nostra biblioteca).


Nella scuola Waldorf si festeggia San Michele per ricordare l’Arcangelo che veglia sulle azioni dell’uomo.
Nell’era di Michele, che stiamo vivendo, la spada non serve per uccidere ma per aprirsi un varco verso l’altro, e creare un legame attraverso una “consanguineità tra uomini”.

Si intraprendono così opere in collaborazione con altre individualità nel progetto comune di una comunità che si vuole realizzare.

L’11 novembre festeggeremo San Martino, la cui leggenda di cavaliere che divide il suo mantello per scaldare un pover’uomo ha la forza evocativa del ridestarsi dell’anima.
L’insidia del freddo richiede il calore dell’anima e la sofferenza può essere mitigata se condivisa.

La spada separa il mantello ma è, al tempo stesso, luce che unisce due destini, che mette in condivisione. E’ l’immagine della luce che scalda il cuore nel pieno dell’inverno.

Per coloro che hanno bimbi più piccoli la passeggiata con le lanterne sarà un momento di emozionante tenerezza. I bambini sfilano con le loro lanterne ricordandoci che al gelo esteriore corrisponde una Primavera interiore, portando nel mondo una luce che vogliamo e cerchiamo di proteggere.

(Tratto dal Passaparola dell’Autunno 2016)

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